Dopo la Coppa torna la regular season. Neanche se ne fosse andata da qualche parte, direbbe lo spiritosone di turno. Cosa ci ha detto questo 24esimo turno di campionato di Serie A2, girone Est? Molto, moltissimo, quasi nulla (di nuovo). Ma scendiamo nel dettaglio.
Partiamo dal big match dell'ora di pranzo. Tra un panino, un tramezzino ed un pasticcino ho visto due squadre affrontarsi a viso aperto, sbagliando molto ma senza farsi frenare dalla paura né da timori reverenziali. Poi, è chiaro, soltanto una squadra può emergere vittoriosa ed è giusto e logico che sia la De' Longhi. Per la solidità dimostrata a dispetto della prima partita normale di David Logan. L'importanza di un sistema che redistribuisce onori ed oneri si è appurata ancora una volta. A partire dalla difesa, autentico marchio di fabbrica di qualunque squadra vincente. Prendete il terzo quarto odierno: TVB che scivola a -7, colpita duro da Corbett, ex tanto rimpianto quanto amato al Palaverde. Momento topico, momento caldo, momento difficile. E Treviso come reagisce? Giro di vite in difesa, l'accoppiata Uglietti-Alviti che difende in maniera forsennata recuperando palloni e togliendo sicurezze ad una Montegranaro più Orgogliosa e Furiosa che Poderosa. Ed ecco materializzarsi il riequilibrio della gara propedeutico ad un finale in cui tutti, nessuno escluso, portano il mattoncino utile per l'ennesima vittoria. Segnali di mentalità da grande squadra: bando alle individualità e testa (non Filippo) all'obiettivo comune. Un capolavoro firmato Mad Max Menetti che da quando ha detto addio alla V8 Antonutti per l'onesto truck Severini ha cambiato molto, pur senza rinunciare a grinta e determinazione. Un vero guerriero del parquet.*
In serata si attendevano notizie da Ravenna dove era impegnata la Fortitudo. Che è tornata a vincere ma non a convincere. Nonno Mancinelli sta approfittando di una seconda giovinezza portata dal vento di primavera mentre tanti altri protagonisti tirano il fiato. Quel che finora appare abbastanza evidente è che Delfino con questa squadra c'entri poco o nulla e c'è da scommettere che Antimo Martino stia contando i giorni mancanti al rientro del talismano Cinciarini. Senza di lui Bologna è prevedibile e troppo legata alle lune degli americani e di Rosselli. Il successo in Romagna ridà fiato ai felsinei, ora a +4 (e differenza canestri a favore) su Montegranaro: lo striscione del traguardo è sempre più vicino, la Serie A potrebbe arrivare anche a fine mese. Salvo sorprese.
Positivo nel risultato il debutto di Sasha Vujacic in A2, campionato che con gli ultimi botti di mercato è diventato una via di mezzo tra la vecchia Serie A ed una succursale geriatrica dell'Europa dei canestri che fu. Gli atavici problemi di Verona costruita con una pletora di ali ed un solo regista e badando quasi solo al tiro da 3 restano, ovviamente, ma la Scaligera spera di aver posto rimedio affiancando ad Amato un giocatore che nei giorni belli della carriera poteva permettersi di giocare in tutti e tre i ruoli esterni senza farsi troppi problemi. Con Verona c'è anche Udine che ha gioco facile con Jesi mentre alle spalle di Forlì merita attenzione la clamorosa risalita di Roseto, oggi settima e legittima pretendente ad un posto nei playoff. In coda invece vedo una Cento sempre più inguaiata per poter sperare davvero di agganciare il terzultimo posto, posizione ambita anche da Bakery, Jesi e Cagliari. Chissà chi resterà deluso a fine stagione regolare...
Intanto facciamo le solite pagelle al match di TVB:
Tessitori 7 - Brutto cliente Simmons, un'ala forte riciclata pivot che dopo mesi trascorsi a dare e prendere ceffoni sotto canestro decide di allargarsi per tirare (e segnare) persino dall'arco. Ma il peggior avversario per Tex è la contrattura che ad un certo punto lo costringe a rientrare in panca per affidarsi alle cure del massaggiatore. Al rientro ci mette l'anima il pisano, pur giocando a denti stretti. Nel mezzo comunque tante cose buone, tutte facenti parte del repertorio, ovvero tripla frontale, stoppate, recuperi, schiacciate.
Logan 6,5 - E' umano anche lui ed è questa la prima notizia. Tre quarti complicati da una difesa asfissiante e da qualche problemino di falli. Poi la bomba liberatoria e la freddezza di infilare i liberi decisivi. Se Treviso riesce a sopperire anche alle sue occasionali difficoltà, forse davvero potrebbe essere l'anno buono.
Burnett 7,5 - Invoca (a ragione) qualche fallo non fischiato ma a prescindere da questo dettaglio Dominez gioca in modo estremamente efficace. Anche perché le guardie di Montegranaro non tengono il suo passo.
Alviti 7 - Sorpresa? Per una volta non soffermatevi sullo 0 alla voce punti segnati ma riguardate la sua difesa sugli esterni e la voglia con cui si butta a rimbalzo. Si vince anche così, specie nelle partite a basso punteggio.
Imbrò 7,5 - Totale, come sempre. Regia, tiro, difesa, aiuti, rimbalzi. La cosa giusta quando serve. Dettaglio ulteriore, si sciroppa 16 minuti filati in apertura senza godere di un cambio, nemmeno per due secondi. Applausi per lo stoicismo.
Chillo 6 - Non ha le doti tecniche di Tessitori quindi certe giocate offensive non gli riescono. Compensa ottimamente in altri frangenti. Unica pecca, si fa surclassare a rimbalzo da Amoroso.
Uglietti 7 - L'energia profusa nel momento delicato ripaga ottimi dividendi. Non è un caso che il secondo miglior plus/minus di tutta la De' Longhi sia il suo, vi pare?
Severini 5 - Per darsi da fare, non c'è dubbio che si impegni. Non è baciato dalla fortuna e con lui da ala forte si paga dazio spesso. Unica nota stonata del matinée.
Lombardi 8 - Lo battezzano dall'arco e lui mette due bombe. Poi si fa trovare prontissimo anche nei pressi del canestro e pur senza effetti speciali mette forse la giocata decisiva, quel gioco da 3 punti che vale il 60-54 ed anticipa i titoli di coda.
Menetti 7 - Ha il coraggio di osare quintetti fisici contro un'avversaria che vive di rapidità. Gli va riconosciuto il merito di trovare soluzioni alternative a Logan che non è soltanto una coperta di Linus ma un leader silenzioso.
Treier 5,5 – L’unica voce positiva del bilancio dell’estone sono i rimbalzi catturati, sei, di cui due in attacco. Per il resto la sua prestazione è impalpabile.
Testa 5 – Utilizzato come agente speciale difensivo, si alterna in staffetta su Logan. Ma con Imbrò e Burnett non riesce proprio a far nulla.
Mastellari 4,5 – Dovrebbe garantire punti dalla panchina, si esibisce in uno 0/5 dal campo deleterio. Il Palaverde non è il PalaDozza e le sue polveri sono bagnate.
Simmons 7 – Sorprende la facilità con cui gioca fronte a canestro sfruttando gli scarichi per colpire anche dall’arco. Battagliero in area, contro Chillo ha buon gioco ma Tessitori gli oscura spesso la visuale.
Palermo 6,5 – Ordinato, preciso, puntuale. Quando occorre si assume responsabilità pesanti in attacco. Nel finale però patisce il redivivo Logan.
Petrovic 4,5 – Troppo morbido, la cattiveria agonistica di Treviso lo sovrasta.
Negri 5 – Sfortunato il suo ritorno da avversario in quel palasport che lo ha amato per quattro anni. Non trova spazio per incunearsi a canestro come ai bei tempi ed i falli gli tarpano le ali.
Corbett 7,5 – A lui invece i ferri di Villorba sono sempre piaciuti. E lo dimostra tirando dalla media e dalla lunga oltre che incuneandosi nella retroguardia biancoceleste per calamitare falli e guadagnare viaggi in lunetta.
Amoroso 7 – Fischiatissimo dal pubblico locale, si esibisce in una doppia-doppia (12+12) accompagnata da 4 assist. Polemizza eccessivamente con gli arbitri.
Traini 4 – Entra e commette subito due falli. La sua partita si chiude già nel secondo quarto.
Pancotto 6 - Fino a quando il quintetto base tira la carretta, tutto bene. Perfetta la scelta difensiva su Logan, rivedibile la gestione di un paio di situazioni. Incomprensibile invece la polemica post partita sulle differenze di budget.
*NOTA FINALE: confesso, mentre sto scrivendo queste righe sto riguardando la trilogia originale di Mad Max. Prima o poi suggerirò a Menetti di vestire il cuoio e gli spallacci di Rockatansky e di cercarsi una Ford Falcon nera del '73 cui aggiungere un compressore. Intanto mi godo le sue lucide sfuriate ed il suo essere freddo persino nei momenti più caldi.
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