mercoledì 19 giugno 2019

Da zero a dieci, passando per A2

Chiudiamo una stagione affatto banale con le pagelle, anche se un pelino fuori ordinanza.

Voto 10 e lode alla scaramanzia di coach Max Menetti. Lino Banfi, vedendolo, potrebbe prenderlo a modello per una remake di "Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio" o di un altro classico quale "L'Esorciccio". Il sale, la benedizione a borraccia, le scarpe, la pizza prima di una partita importante, l'aggiustata alla cravatta... e ce ne sarebbero ancora parecchie da raccontare.

Voto 10 alla faccia di bronzo di David Logan alias l'uomo che sorride di rado. Arriva, gioca in ciabatte, vince la Coppa. Poi prende ritmo ma si fa male (poco). Sta fermo, rientra piano, gioca nuovamente in ciabatte, due accelerazioni e rivince. Nel mezzo, incassa i premi previsti. Sempre senza battere ciglio.

Voto 9 ai ragazzini terribili di Capo d'Orlando. E quando cappero gli ricapita di giocare una finale di A2 da protagonisti? Intanto hanno dimostrato che gli Under non servono solo a far numero ma possono tenere il campo: società assortite, prendete nota.

Voto 8 ad Andrea Pecchia. Che assomiglia sempre di più al più vecchio dei Cinciarini, sia nel modo di giocare che per gli attributi abbondantemente portati a spasso sul parquet. Merito anche di Adriano Vertemati, è chiaro, ma la personalità non si insegna, al massimo si forgia. E per farlo occorre sbattere il naso qualche volta. Bravo lui che l'ha capito.

Voto 7 agli speaker professionali che svolgono un onesto mestiere senza eccedere in protagonismi. Perché il pubblico ha bisogno di tutto fuorché di essere aizzato da qualcuno che al tavolo dovrebbe soltanto dare le informazioni di gioco. Bravi loro.

Voto 6 alle intemerate di Pedrollo sr. e di Pedone che ravvivano l'atmosfera prima, durante e dopo l'uscita dal gioco delle rispettive squadre. Con l'augurio che l'anno prossimo tocchi a Verona ed Udine salire in Serie A.

Voto 5 a chi ha collocato nei calendari la Final Four di B (comunque un obbrobrio che scomparirà con somma gioia di tutti) nel bel mezzo della serie di finale di A2, obbligando lo staff LNP a fare i salti mortali, stante l'assenza di teletrasporto e l'impossibilità di essere ovunque.

Voto 4 a Sportitalia, ormai Calcioitalia: nella sera di gara3 di finale riduce al minimo indispensabile il tempo a disposizione per dare spazio alle solite chiacchiere vuote e fumose della consueta pedata. Come prendere a calci la passione di migliaia di spettatori.

Voto 3 ai palasport italiani, in larga parte vecchi, malmessi, in qualche caso nemmeno in muratura e soprattutto sprovvisti di aria condizionata. Se il meteo ha regalato un maggio tutto sommato fresco per giocare, le settimane di giugno sono state un vero inferno. Possibile che non si possa far nulla?

Voto 2 alle dichiarazioni inappropriate di Giannino er laziale. Anni fa propugnava le grandi piazze... poi Napoli e Torino sono saltate. Ora ha benedetto in fin troppo largo anticipo il ritorno ad alto livello delle città storiche: tra Treviso, Bologna e Roma in quanti stanno controllando scaramanticamente la consistenza del proprio scroto?

Voto 1 agli arbitri di A2. Che il secondo campionato nazionale abbia dei fischietti spesso inadeguati e talvolta imbarazzanti o impresentabili non è concepibile. Il colmo si è toccato con Masi, direttore di gara fiorentino: per comportamento, largamente il peggiore ed un pessimo spot per la categoria.

Voto 0 ad un preciso quotidiano locale. Che in 8 mesi ha alternato una dozzina abbondante di firme differenti per lo stesso argomento, talvolta lasciando interdetto il lettore, privo di punti di riferimento. Una gestione gattopardesca: "cambiare tutto affinché nulla cambi". Nunzio Filogamo ringrazia.