Torino è fuori da LBA. Un potenziale titolo ad effetto, forse un pelino fuorviante per l'uomo della strada abituato a leggere più le locandine dei quotidiani che un articolo circostanziato ed accompagnato da ragionamenti e dati. Quindi, spieghiamo: Auxilium Torino è stata esclusa dal consesso dei soci della Lega Basket Serie A. Il club gialloblu è stato espulso dall'associazione delle società partecipanti al massimo campionato nazionale di pallacanestro.
Attenzione: la squadra partecipa ancora regolarmente al campionato in corso. La cacciata della società da LBA non comporta certo l'immediata esclusione dalla competizione sportiva. Fino al termine della stagione regolare Torino scenderà in campo. Poi si aprirà una lunga parentesi punteggiata da interrogativi legati al futuro.
Non si può parlare di fulmine a ciel sereno. Se ne era parlato anche in questo blog qualche giorno fa quando giunse la notizia del presunto salvagente russo targato Dmitry e proveniente da Cipro. Più che un canotto di salvataggio a quasi tutti l'iniziativa di Gerasimenko è parsa la classica ciambella avvelenata: buona ed utile a saziare nell'immediato l'appetito, ma guasta e destinata da provocare una colica in breve tempo. O un'occlusione intestinale.
Consentire ad un personaggio quale il presunto magnate dell'acciaio di rientrare dalla finestra nella pallacanestro nostrana dopo i disastri combinati a Cantù era follia pura. Oppure la classica soluzione disperata di una dirigenza priva di alternative credibili. O ancora, il metodo ideale per chiudere una situazione debitoria pesantissima senza onorare i pregressi e scaricando il peso morto sulle spalle di un colpevole ideale.
Torino rischia grosso. E non solo a causa del latitante alloggiato sotto il Pentadattilo. L'espulsione da LBA apre il conto alla rovescia in casa Auxilium. Ci sono 31 giorni di tempo per rinnovare l'iscrizione a FIP (fattibile). Sono invece 47 (brutto numero per chi crede nella Smorfia) i giorni a disposizione per rientrare in LBA: per riuscirci però occorre un cambio al vertice, il subentro di uno o più soci che possano rilevare le quote di Gerasimenko che ad oggi è l'azionista di maggioranza con il 60%. Oppure una massiccia ricapitalizzazione che faccia scendere in maniera decisiva l'incidenza del russo, relegandolo in un angolo. Senza queste premesse, la Lega non consentirà mai all'Auxilium il reingresso. E senza il placet dell'assemblea dei club, FIP non potrà ratificare il diritto dei gialloblu a restare in A.
A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Massima non mia ma di quel volpone ciociaro che rispondeva al nome e cognome di Giulio Andreotti. Ebbene, la pedata nel deretano torinese è arrivata a stretto giro di posta dalle dichiarazioni di Bianchi e Petrucci di una decina di giorni fa, quando si sparse la voce riguardo un possibile ingresso di Gerasimenko nell'Auxilium. Che dunque ha costituito il pretesto ideale per togliere la seggiola sotto il sedere del club della Mole in una particolare riedizione del giochino musicale. Appena lo stereo ha iniziato a suonare "Kalinka", tutti hanno capito chi sarebbe rimasto in piedi, fregato. E puntualmente ecco l'esclusione, propedeutica ad una riduzione già auspicata ed invocata del numero di squadre in A.
L'espansione a 18 ancora non è realtà e già rischia di diventare a 17, dunque. Sempre che entro il prossimo luglio la ComTeC non muova qualche rilievo ad un'altra tra le realtà in bilico, annullando lo spettro di un campionato dispari - ultima volta nel 2011/12 con il pasticcio della wild card tra Teramo e Venezia. Sarà una primavera interessante, in attesa di un'estate calda, almeno sul fronte delle carte bollate.