domenica 19 giugno 2016

Io ne ho viste cose...

...che voi umani non potreste immaginarvi [...]

E rieccoci nel blog, questo blog, in cui lo ammetto colpevolmente dirado presenza e scritti. Voglio fare professione di snobismo per una volta quindi rettifico quanto poc'anzi tracciato e correggo con un verbo più fine e ricercato: centellinare. Come un buon vino da meditazione. Anche se qui forse è il caso di parlare di digestivi.

Già. Perché serve un po' di amaro, di ammazzacaffè come si diceva un tempo, per digerire certe porcherie. Che non sono i panini del fast-food o i fritti cinesi (mi scuso con chi predilige tale alimentazione ma la trovo orripilante). Mi riferisco invece al contorno avariato di quei playoff di A2 che volgono verso termine. Entro venerdì sera conosceremo l'identità dell'unica squadra promossa al piano di sopra ma... ecco, ma. C'è un ma ed è pure bello grosso.

Davvero è impossibile far finta di non vedere quel che sta succedendo non tanto in campo, dove le partite sono di rara intensità, ma intorno al parquet. Violenze verbali, qualche volta fisiche, volgarità, stupidità, incompetenza. Chiariamoci subito, lo sfottò è il sale della rivalità tra tifoserie e finché si resta in quell'ambito non c'è di che lamentarsi. Il problema si evidenzia quando si travalicano certi limiti. O certe transenne.

Torno al titolo ed all'incipit che si rifanno al celebre monologo del Roy Batty di Rutger Hauer in "Blade Runner".
Io ne ho viste cose... eccetera.
Ebbene, cosa ho visto?
Ho visto "tifosi"(?) sporgersi oltre una transenna per strattonare un giocatore della squadra avversaria.
Ho visto altri "tifosi"(?) vandalizzare uno spazio privato.
Ho visto persone dotate di accredito permettersi qualche licenza di troppo in spregio alle norme di buon comportamento prima ancora che di quelle imposte dai regolamenti di Lega.
Ho visto scuse accampate, tentativi di mistificazione, lamentele più o meno gratuite.
Ho visto disorganizzazione da parte di quei soggetti che dovrebbero sovrintendere alla sicurezza degli eventi pubblici.
Ho visto troppe situazioni che non andrebbero mai viste.
E tutti quei momenti purtroppo non andranno persi nel tempo come lacrime nella pioggia. No. Resteranno vivi nella memoria. Purtroppo. Sporcando l'immagine di un movimento che faticosamente sta cercando di risalire la china.