martedì 14 gennaio 2014

Aria fritta... di nuovo

Ha suscitato un prevedibile clamore in rete l'incazzatura mediatica di Luigi Brugnaro, patron Umana, riguardante i cori che la curva veneziana ogni tanto dedica agli avversari trevigiani. Stando alle parole del presidente reyerino, nel recente passato un potenziale sponsor della Marca avrebbe rifiutato di proseguire una trattativa per accoppiare il proprio marchio alla squadra lagunare dopo aver udito l'ennesimo sfottò dei tifosi.
Il ragionamento imprenditoriale di Brugnaro potrebbe anche avere fondamento. D'altronde, analizzando la vicenda da un punto di vista di marketing, reclutare finanziatori in un territorio dileggiato (non solo dalla curva, è bene dirlo) non è semplice ed a qualsiasi imprenditore di Casier piuttosto che di Roncade o di Vedelago potrebbe dar fastidio anche solo pensare di aprire il portafogli a beneficio di una realtà che, per tutta risposta, ringrazia con cori di dileggio. Ed a tal proposito verrebbe da chiedersi quale sia l'opinione dell'agenzia di viaggi Baldoin, trevigiana e presente tra gli sponsor veneziani alla voce "Partners".

Da un punto di vista emozionale e di tifo, l'uscita di Brugnaro è invece incomprensibile. A meno di rientrare in logiche di confronto-scontro che in passato hanno prodotto varie occasioni di attrito tra il padrone e la curva. Basti ricordare che lo stesso Brugnaro non lesinò atteggiamenti da ultrà di tribuna nel derby di fine aprile 2012, peraltro giocato a Villorba, quindi nella Marca. C'è un problema di coerenza tra la ricerca di denaro da immettere nel giocattolo-basket ed il lato emotivo che spingerebbe al campanilismo puro? 
Il dato di fatto è che finché si resta sul piano dello sfottò c'è poco da recriminare. D'altronde, anche i Fioi dea Sud non mancano di dedicare cori speculari ai lagunari. E' il gioco delle parti tra curve. E non parliamo di violenza vera e propria, ché come metodo, a parte isolati episodi marcati da emeriti deficienti (vedi il recente caso di Porto S. Elpidio), quell'usanza è morta e sepolta con gli anni '90 e le ultime sassaiole. Altro che le risse di un tempo.

Il ciclone-Brugnaro invece ha destato l'attenzione dei tifosi non solo per la polemica curvaiola, ma per il progetto mai accantonato di una "squadra metropolitana". Traduzione: trasformare la Reyer nel polo catalizzatore di tutta la pallacanestro veneta ed in particolare del triangolo Padova-Treviso-Venezia. Un'idea che non piace a nessuno. Ma che fa paura a tanti. E subito sono iniziate discussioni sul futuro, sulla possibilità che un giorno la vecchia Pallacanestro Treviso, attualmente attiva solo con il settore giovanile, possa confluire nel raccoglitore veneziano. Oppure che tocchi a Treviso Basket entrare nell'orbita reyerina. Chissà che prima o poi non si ipotizzi anche un accorpamento del Basket Club Mestre o dei Giants Marghera.

La realtà è che l'idea di Brugnaro è solo tale. Un desiderio che puntualmente viene riproposto. Per provarci? Per tastare il terreno? Per scuotere l'ambiente? Per distrarre? Chissà. Da una settimana è iniziato il Carnevale, per cui possiamo anche catalogare l'ennesima uscita incongrua del presidente orogranata come una boutade, uno scherzo. Chi ha abboccato all'amo della provocazione può definirsi da solo. Nel frattempo posso solo consigliare di dedicarsi tutti a friggere frittelle e crostoli, piuttosto che l'aria. L'umore ringrazia, lo stomaco pure.

giovedì 9 gennaio 2014

Tempi supplementari

E così è giunto il 2014. E come promesso, il blog riparte.
La prima questione del nuovo anno riguarda una domanda che mi è stata posta al PalaCicogna e non solo. Che fine ha fatto il famoso "Overtime", il cosiddetto terzo tempo che la scorsa stagione concludeva le partite al Natatorio con una condivisione tra pubblico, squadra, sponsor e dirigenza? Non sarebbe male trovare una risposta a tale interrogativo.

Azzardiamo qualche ipotesi. "Overtime" si faceva al Tarvisium, vicino al Natatorio, quindi pratico per tutti. Nei pressi del PalaCicogna non pare esserci una struttura simile. O ancora: "Overtime" era qualcosa di amatoriale, in linea con il carattere della squadra, composta da ragazzini più qualche vecchia gloria, mentre ora si punta ad una dimensione meno dilettantistica e più protesa al professionismo. Come motivazioni plausibili potrebbero essere accettate. Quindi, passiamo alle possibili soluzioni.

Partiamo dalla prima ipotesi. E' vero, a Monigo il capannone del Tarvisium dista qualche centinaio di metri dal palasport, mentre a Ponzano bisognerebbe inventarsi un luogo apposito. Parliamo comunque di Ponzano, non esattamente il deserto del Sahara. Insomma, volendo un luogo coperto in cui organizzare una spaghettata si può trovare. Anche la distanza rispetto al centro di Treviso, pur maggiore rispetto alle Piscine, non dovrebbe essere un ostacolo: finita la partita, se esiste un luogo di ritrovo comune tra spettatori e giocatori, il piacere di condividere un pasto piuttosto che un brindisi può riscontrare il medesimo successo a prescindere dalla categoria, Promozione o DNB.

Passiamo alla seconda eventualità. La proiezione verso il professionismo. La piazza ambisce a tornare in alto, è ovvio. Ma la stessa piazza ha accolto con favore il ritorno alle origini. Anzi, uno dei motivi-guida di TVB 2012 era (è?) il recupero del rapporto tra club, squadra e gente comune. E "Overtime" era la perfetta chiusura del cerchio. Funzionava un anno fa, con ragazzini sconosciuti ai più, perché non dovrebbe funzionare oggi, con la formazione composta per otto decimi da giocatori del territorio?

Se il nocciolo della questione riguarda la dimensione economica, non credo sia un ostacolo insormontabile. Quanti tifosi mangerebbero volentieri una pizza o un piatto di pasta dopo la gara potendo chiacchierare con Ivan Gatto o con Nicolò Cazzolato o con Matteo Maestrello, piuttosto che recarsi in altri luoghi, da soli o in piccolo gruppo? Un anno fa il terzo tempo era gratuito, se oggi si facesse chiedendo agli avventori una quota consumazione in linea con il mercato forse si otterrebbe comunque una buona risposta.

Insomma, aridatece "Overtime".