martedì 3 agosto 2021

Come si dice "pagelle" in giapponese?


0# Marco Spissu - Nell'estate del grande cambio, del salto verso la Spagna abbandonando il nido di Sassari, si gode le Olimpiadi. Come turista, senza biglietto e potendo vivere l'emozione dell'esperienza a Cinque Cerchi. Alzi la mano chi non avrebbe voluto essere dodicesimo al suo posto, tenendo presente che in precedenza, al Preolimpico, qualcosa di buono aveva fatto. VOTO NG

1# Nico Mannion - Il rosso che ti movimenta la vita ed il gioco ma cui manca ancora qualcosina per essere determinante. Ricordiamolo: ha vent'anni, mica trenta, ed alla sua età c'è chi ancora fatica a trovar spazio in A2. Il tempo gioca dalla sua parte e se Golden State vorrà credere in lui per ricostruire potrà davvero acquisire quella sfrontatezza e quella capacità di incidere anche lontano dalla palla che oggi gli mancano. Intanto si è tolto le prime, belle soddisfazioni. VOTO 7

7# Stefano Tonut - Arrivato all'appuntamento reduce dal titolo di MVP del campionato (ecco, forse il voto è stato un filino esagerato) e soprattutto dalla migliore annata in carriera, è stato importante nel Preolimpico ma troppo ondivago a Saitama dove nella partita decisiva non ha tenuto Fournier e ha sbagliato l'impossibile. Se accetta il consiglio, segua l'esempio di Fontecchio: rompere con il club in Italia a costo di pagarsi una buonuscita stellare ed andare all'estero. Subito, non tra un anno. Il momento è quello giusto, compirà 28 anni a novembre, ma se non fa ora il salto resterà un ottimo giocatore per LBA ma un elemento di secondo piano in ottica internazionale. VOTO: 5,5

8# Danilo Gallinari - Si è aggregato dopo una massacrante stagione NBA finita col miglior risultato di sempre per lui. Lo ha fatto nel modo giusto, con lo spirito non della superstar ma del gregario. A Tokyo si è pure fatto male ma non ha protestato né ha chiesto tutele: quando il c.t. lo ha chiamato in campo, il figlio di Vittorio ha fatto il suo. Sognava questo momento da 13 anni, l'unico rimpianto è che per motivi anagrafici la sua prima Olimpiade possa anche essere l'ultima. VOTO: 7,5

9# Nicolò Melli - Due anni fa scommise su di sé lasciando il Fener, dove era una stella, per fare il gregario in NBA. Una prima stagione promettete, una seconda inferiore alle attese ma non per colpa sua. Il ragazzo cresciuto a Reggio Emilia e sbocciato a Bamberg prima che in riva al Bosforo è ormai un uomo vero, con attributi e capacità anche di leadership. Giocando sempre fuori ruolo per necessità ha fatto moltissimo. Voglia di continuare? Chiedete a lui, difficilmente risponderà alla Forrest Gump. VOTO: 7

13# Simone Fontecchio - La dimostrazione che il protezionismo di casa nostra è una cretinata assurda e che la collezione di figurine milanesi non serve. Il pescarese è la sorpresa assoluta di questa estate 2021, un giocatore trasformato dall'esperienza in Germania e che promette faville pure a Vitoria. Intanto incendia le retine con movimenti che non vedevamo dai tempi di Carlton Myers, ma senza il caratteraccio del riminese. Bomber vero con umiltà e determinazione. VOTO: 9

16# Amedeo Tessitori - Unico centro di ruolo della spedizione, gioca poco ma quando chiamato in campo non fa poi così male. Certo, per le esigenze tattiche di Sacchetti non è esattamente l'elemento ideale ma il suo lo fa. Specie ricordando che è arrivato in azzurro dopo un infortunio abbastanza serio che gli è costato playoff e scudetto. VOTO: 6

17# Giampaolo Ricci - Pippo è l'emblema di questa Italbasket operaia, umile, battagliera, mai disposta ad arrendersi. Che giochi tanto o poco, non importa: il suo apporto c'è sempre. Chiedere per referenze ai francesi che lo vedono rendere difficilissime le ricezioni in post a Gobert o mandare fuori giri Batum per un +10 di plus/minus che dice tutto. VOTO: 7

24# Riccardo Moraschini - Uno degli invisibili ma a suo modo utili, quando chiamati sul parquet. Bisogna dire che nel suo ruolo in Italia c'è abbondanza e non è escluso che presto possa cedere il posto ad altri. Intanto da bravo soldatino obbedisce. VOTO: 6

31# Michele Vitali - altro ragazzo che stando lontano dal Belpaese e prendendo sonore badilate in faccia è cresciuto in maniera esponenziale, diventando difensore affidabile e occasionalmente buon tiratore sia sugli scarichi che dal palleggio. Uno specialista insomma. VOTO: 6,5

33# Achille Polonara - Il Pupazzo, come si fa chiamare nei social, è tutto fuorché una marionetta. Durezza mentale, fascio di nervi, grinta da vendere: aveva visto giusto nove anni fa Claudio Coldebella quando lo scelse per una Treviso che mai vi fu. Pure lui dimostra che aver lasciato la sicurezza del posto garantito in patria gli ha svoltato la carriera. VOTO: 7,5

54# Alessandro Pajola - "Pajola chi?", ci si domandava un anno fa. In dodici mesi il virtussino è cambiato radicalmente, a forza di prendere gomitate e schiaffoni in allenamento da Markovic e Teodosic è diventato un cagnaccio rognoso in difesa ed un motorino inesauribile per la regia. Volendo potrebbe pure segnare ma spesso preferisce orchestrare l'azione. Limiti? La testa, deve restare sempre umile e ricordarsi cosa ha fatto per arrivare dov'è. VOTO: 8,5

Meo Sacchetti - Due anni fa sembrava con le valigie in mano, pronto a far posto a Walter De Raffaele. Poi ha convinto la FIP a dargli fiducia ripagando con gli interessi dimostrando di credere nelle nuove generazioni e di non dover convincere i vecchi draghi a giocare per forza. Con la Nazionale sulla carta più debole di sempre ha sgambettato la Serbia a casa propria ed è giunto a 51 secondi da una semifinale olimpica. Il tutto dopo una stagione pessima a livello di club con l'equivoco di una Fortitudo mal costruita. Poteva cedere il testimone a Djordevic invece continuerà ancora: la base per costruire ancora c'è, da Bortolani ad Alviti (sperando che a Milano non si bruci) e magari recuperando anche Gaspardo e Abass, sacrificati lungo il cammino. VOTO: 7,5