sabato 8 marzo 2014

Le colpe degli assenti

Non mi è piaciuto l'esonero di Goran Bjedov. Non mi è piaciuto per motivazioni, tempistica, modalità. Il croato non è certo esente da colpe in una situazione scomoda che ha incrinato il primo anno del progetto triennale (partendo dalla DNB) per avviare la scalata. I giocatori li ha scelti anche lui, in sede di mercato estivo. E la strategia, fino a sabato scorso, l'ha dettata lui. Ma un allenatore non può raddrizzare da solo un periodo negativo. In campo, purtroppo, non scende lui. E non gli si può dire granché se i tiri non entrano, se le esecuzioni sono sbagliate, se i suoi giocatori diventano preda prima di incomprensibili frenesie, slegate dagli schemi, e poi degli avversari che logicamente si sentono galvanizzati avvertendo la possibilità del colpo di prestigio.

Goran ha pagato per tutti. Forse anche in nome di un mal di pancia di parte della tifoseria. Sostenitori troppo legati al passato di vertice oppure che ritengono che basti un roster composto da nomi altisonanti per poter essere subito squadra. Goran chiedeva pazienza e metteva in conto momenti difficili. Già il primo febbraio la pesante sconfitta di Varese aveva causato tra le altre cose un briefing di squadra. Il fatto che dopo quattro settimane si sia presentato il medesimo problema può avere tante chiavi di lettura. Ma non tutte a detrimento di un solo uomo.

Mi domando alla fine chi abbia deciso l'esonero. Presidenza? Dirigenza? Squadra? Dubito sia stata la proprietà, non fosse altro per aver sentito consorziati dichiararsi completamente estranei alla vicenda ed anzi non interpellati della decisione - e se il Consorzio è socio unico di TVB 2012, qualcosa vorrà pur dire. Le parole di circostanza sono d'obbligo, ringraziamenti per tutti e volontà di ripartire. Al posto del giubilato c'è già un nuovo tecnico. Che alla prima uscita, in amichevole contro squadra di categoria inferiore, ha beccato una sonora scoppola nello stesso modo del predecessore: buona partenza e crollo nel terzo quarto (con sperimentazioni tattiche annesse). Quindi la domanda finale è: siamo sicuri che la colpa unica fosse solo di Goran Bjedov?

Gennaro Di Carlo è un professionista e si è presentato positivamente. Tra le altre cose, non ha chiesto pazienza bensì coesione. La speranza è che questo post (e questo blog) non sia visto come un "remare contro". In realtà c'è solo volontà di capire dove e come si sia sbagliato per trarne insegnamento. A costo di farlo partendo da prospettive non ortodosse. O "non allineate", come si sarebbe detto un tempo.