Barlumi di speranza, piccole consolazioni, il ritorno in pista di uno scorer, una variazione sul tema invocata anche su queste pagine virtuali, alcune magagne croniche, il coraggio dei giovani, ritmo in crescendo nel finale e risultato finalmente positivo. Tutto questo è stato TvB-Dinamo, partita che da pronostico avrebbe dovuto avere un padrone definito nei sardi e che invece... "Vedete com'è il basket", ripeteva Aldo Giordani per far capire come nello sport dei canestri non vi sia granché di deciso a priori. C'è da credergli, visto il risultato del Palaverde che leva momentaneamente dalle secche la Nutribullet, distanziando Trieste e Scafati che restano ultime a quota zero e regalando una settimana, quella che va a cominciare, di relativa tranquillità in casa bluarancio.
Tutto è bene quel che finisce bene, si diceva una volta. Soprattutto se nel risultato conclusivo trovano posto due ragazzi come David Torresani (classe 2005) e Leonardo Faggian (2004) che tutto fanno fuorché demeritare. Con i due juniores in campo Treviso rimonta dal -8, si riporta in linea di galleggiamento, dà un sonoro giro di vite in difesa e riparte con quella transizione che dovrebbe essere pane quotidiano per la squadra di coach Nicola. Viene voglia di chiedere perché questi giovani non giochino di più - e mettiamo pure Alvise Sarto nella lista, che sta facendo prezioso apprendistato di Serie A - senza dover pescare stranieri improponibili o il prodotto nemmeno di qualità delle giovanili altrui. E se a qualcuno dalle parti della laguna fischiano le orecchie, pazienza: sarà un caso, sarà una coincidenza, ma dopo Casarin jr. pure Alessandro Simioni si sta rivelando un gran bel bidone. A differenza del predecessore, Simioni non solo gioca in altro ruolo ma ha un'età anagrafica e cestistica superiore che tuttavia non equivale a risultato: un tabellino che recita zero punti con 0/1 al tiro al piccione (mi rifiuto di chiamarlo tiro da 3), una palla persa, 4 falli fatti in nemmeno 4 minuti trascorsi sul parquet... beh, ditemi voi che cosa sia. Roba da rimpiangere non dico Matteo Chillo, che in estate si è trasferito proprio a Mestre seguendo motivazioni non solo economiche, ma addirittura un Federico Poser - lascio stare Simone Barbante perché quella è stata davvero una scelta infelice.
Bene dunque i ragazzini. Bene finalmente Adrian Banks che aveva bisogno di tempo per rimettersi in forma e per tornare a prendersi le dovute responsabilità: si è visto nell'ultimo quarto quanto sia essenziale un giocatore come lui per una squadra che necessita di un punto di riferimento nei momenti topici. Bene Sokolowski, al netto degli errori in lunetta: giocare da point forward fa bene a lui ma anche a chi gli sta attorno ed è una mossa tattica che andrebbe cavalcata anche se non soprattutto al rientro di Iroegbu. A proposito, benedetto fu il pestone al piede destro del nigeriano poiché se senza di lui la Nutribullet riesce a giocare anche a metà campo, è tutto di guadagnato. In progresso Jantunen, buon apporto di Sorokas, utile persino Jurkatamm come agente difensivo mentre Zanelli ha sempre i soliti difetti ma se la cava con quella tripla nel finale che strappa applausi.
Manca qualcuno? Ah sì, il Superman mancato, all'anagrafe Derek Cooke junior. Voglio pensare che lo 0/2 in lunetta nel finale di Kruslin sia figlio anche dell'effetto prolungato dello spavento subito dal croato che si è visto piovere addosso una massa di muscoli che pensava di spiccare il volo verso il canestro e che invece si è schiantata fuori controllo. Citando il sommo Sergio Tavcar, il giocatore è scarso. Ma non è solo una questione di talento, che è notoriamente assente: qua manca proprio la base ossia la concentrazione. Quello che dovrebbe essere il rim protector di Treviso è stato avvistato troppe volte svolazzare a casaccio, perdendo la posizione a rimbalzo ed i palloni da conquistare e trattenere peraltro in una serata in cui il temutissimo Onuaku ha deciso di non giocare - dicono che il bizzoso pivot della Dinamo abbia altri pensieri in testa, forse c'è un secondo caso-Selden all'orizzonte? Tornando alle cose di casa TvB, se già Simioni è inadeguato alla categoria non è pensabile che il titolare nel ruolo di pivot sia un americano così farfallone, irritante per pochezza e per deconcentrazione costante. Più di qualcuno rimpiange Aaron Jones, che sarà stato anche follemente innamorato dell'alley-oop ma, vivaddio, qualcosa di buono alla fine lo faceva sempre e costava pure meno di questo soggetto che vorrebbe emulare Dwight Howard senza averne le doti e l'acume.
Insomma, pur giocando con una regia rimediata e senza centri, Treviso cancella lo zero alla voce "vittorie stagionali ufficiali". E lo fa alla terza giornata di andata, quando più di qualcuno temeva di dover attendere le trasferte a Varese o Scafati. Sospirone di sollievo, ora si può tornare in apnea ché se la Virtus Bologna vera (e senza Hackett, Teodosic, Shengelia, Weems... robetta insomma) è quella che schianta a domicilio Verona con un 5-28 di break in dieci minuti, allora domenica prossima si potrebbe benissimo mandare in campo non solo Torresani e Faggian ma tutta l'Under19 e risparmiare la fatica agli elementi più preziosi. Nel frattempo, visto che su Marte il Cratere Galle ci ricorda che possiamo sperare in qualcosa di positivo anche quando l'orologio dell'apocalisse è a un minuto dalla mezzanotte nucleare, consoliamoci con David Bowie e con lo sport. Finché dura.