domenica 28 ottobre 2018

Quanto è triste l'Emilia...

CAPITOLO 3: I GENERALI DI CENTO

La seconda sconfitta in campionato della De' Longhi riserva diversi spunti di riflessione. Ovviamente il brodino sardo di mercoledì non poteva cancellare i difetti di una squadra ancora alla ricerca di identità e di certezze. Cento evidenzia impietosamente ancora di più le debolezze di una Treviso troppo brutta per essere vera. Inutile in questo frangente invocare assenze o condizioni di forma precarie: manca di tutto. All'appello risultano assenti ingiustificati parecchi elementi, chi per concentrazione e chi per nervosismo. Se l'ultima TVB di Pillastrini aveva comunque potuto invocare diversi alibi per una partenza ad handicap, la formazione di Menetti sta spargendo dubbi sul proprio cammino.

Si sapeva e si sa ormai del cronico problema in cabina di regia, un difetto congenito che la De' Longhi cerca di mascherare in ogni modo, anche ricorrendo ad Uglietti che, bontà sua, si adatta volentieri a tanti ruoli ma play mai sarà. Le idee confuse portano a conseguenze nefaste, dai palloni gettati al vento sino all'intestardirsi di troppi elementi in inutili uno contro il mondo che si concludono con errori, falli in attacco o, appunto, possessi consegnati all'avversaria di turno. Che nel caso è una Cento affatto trascendentale ma concreta. Pungente con Mays, che non sarà mai un regista puro ma almeno riesce a variare il gioco offensivo. Ficcante con White, che dopo l'abbraccio iniziale al suo ex coach Menetti decide di dimostrare che a 35 anni può ancora insegnare pallacanestro in avvicinamento. Esplosiva con Reati, altro veterano che ritrova l'entusiasmo e la mira dei giorni verdi infilzando la retina da lontano. Esuberante con Chiumenti che stravince la sfida in post basso contro chiunque.

Treviso invece ha gerarchie confuse. Tanti caporali e colonnelli, a vari livelli. Tutti si credono generali ma comandano a malapena loro stessi. Il marasma è tale da coinvolgere la terna arbitrale che fischia tutto ed il contrario di tutto, coinvolta dalla montante marea biancorossa che sommerge la disordinata armata biancoceleste. L'assenza di un gioco intermedio tra il tiro da fuori e l'isolamento per la penetrazione (con appoggio o scarico, non importa) facilita la lettura tattica di chiunque. Bastano meno di due quarti di gioco per prendere le misure a questa TVB che si rivela vulnerabile. Alla fine Cento vince in maniera semplice, forzando le penetrazioni per cercare canestri semplici o falli ed imbeccando Reati quando la retroguardia trevigiana collassa. Al resto ci pensa il nervosismo, col flopping di Uglietti (Jasmin Repesa sarebbe esploso di rabbia vedendolo), il tecnico a Menetti per proteste su un fallo di Chillo inventato, il tecnico a Mays per un plateale invito a viaggiare rivolto all'arbitro - c'è quasi da stupirsi che in questo clima non sia stata sanzionata un'espulsione. Insomma, nel deserto di San Lazzaro di Savena che non è quello dei Tartari ma qualche assonanza c'è, il sottotenente Drogo ha le fattezze di Davide Alviti, unico biancoceleste a scrutare l'orizzonte ed a proporsi per qualcosa di concreto, salvo restare in panchina a lungo e venire richiamato in servizio quando è troppo tardi.

Intanto il campionato pare aver trovato nella strana coppia Fortitudo-Poderosa una parvenza di dominio. Più forte delle assenze Bologna, robusta e determinata Montegranaro. Più indietro inseguono le altre e tra queste c'è Treviso che deve iniziare ad interrogarsi sulle già citate gerarchie e sulla capacità di trovare risposte al proprio interno. Domenica al Palaverde arriverà Verona per un derby veneto che odora di paura. La Scaligera è anch'essa preda di fantasmi dopo aver perso in casa con l'Assigeco: chi perderà dovrà necessariamente affrontare un processo. Che potrebbe anche tramutarsi in corte marziale.

PAGELLE CENTO-TV

BA 5: non fosse per i due punti segnati nel finale, una partita davvero pessima.
MAYS 7,5: non sarà il play dei vostri sogni, difatti il suo allenatore lo fa spesso e volentieri giocare guardia. L'ex Trapani ha un merito innegabile: prende a spallate la difesa avversaria e la fa a fettine.
CHIUMENTI 7,5: una furia, sfiora la doppia-doppia (11+9) giocando di potenza ed agitando un'ideale clava sulle teste di Chillo e Lombardi. Benfatto può restare tranquillo a godersi la partita in panchina.
REATI 8: una sentenza da ogni posizione, tanta freddezza nei momenti topici ed una buona dose di cattiveria che non guasta mai.
PASQUALIN 6: poteva andare peggio.
GASPARIN 6: gioca in due ruoli, perde qualche pallone di troppo ma nel complesso non dispiace.
MORENO 5,5: partita difficile contro avversari comunque non irresistibili. Se Mays non fosse incappato nel quinto fallo probabilmente avrebbe concluso la contesa in panchina.
WHITE 8: doppia-doppia sfiorata anche per lui (24+9). Presente su tutti i palloni, si diverte a giocare in avvicinamento e nel pitturato dove si fa beffe della lentezza o delle sciocchezze dei diretti avversari. Un autentico califfo per la categoria... giocando costantemente fuori ruolo.
BENEDETTO 7: capisce che la chiave del gioco di TVB è Uglietti. Quando manca l'ombrello Tessitori, fa chiudere ai suoi gli spazi per Burnett e Wayns e sfida apertamente Menetti a dar fiducia alla sua point forward. Scommessa vinta.

TESSITORI 6: debilitato, gioca poco più di 9 minuti ma gli mancano le energie per incidere davvero. E si vede.
BURNETT 6: solita produzione offensiva abbondante ma anche tante palle perse e diverse iniziative discutibili.
ALVITI 6,5: quasi perfetto al tiro, non è un caso che abbia il plus/minus migliore della sua squadra (+7); piuttosto è un mistero il motivo per cui giochi pochino, meno di 19 minuti.
WAYNS 5,5: è una guardia, ormai è chiaro. Può aiutare in regia ma ha una necessità vitale di percepire il feeling col canestro. E quando questo viene a mancare, iniziano i dolori.
ANTONUTTI 5: si toglie la maschera ma la mira va ancora raddrizzata. L'impressione è che soffra i pochi palloni a disposizione in attacco, mentre in difesa non può nulla contro White che lo sovrasta.
IMBRO' 5,5: ci prova, bisogna dargliene atto. Stavolta però non riesce a combinare granché.
CHILLO 5: se c'è da picchiare non si tira indietro. Peccato che Chiumenti segni ugualmente, incurante delle mazzate. Dopo un precampionato scoppiettante, come vice-Tessitori fa rimpiangere tanto il pisano quanto Bruttini.
UGLIETTI 5: come l'empedoclino, si sbatte parecchio. Ormai è lui il play designato ma non è il suo ruolo ed alla lunga la squadra paga dazio: -20 di plus/minus, questo dice tutto anche in merito alle energie spese in regia e sottratte alla difesa.
LOMBARDI 5: colpevolmente distratto, per due volte ha palla in mano a 3 secondi dal gong e non se ne accorge. 
MENETTI 5: si sbraccia, urla, si arrabbia, prende tecnico. Ma non risolve la situazione: la sua squadra continua a sfilacciarsi nei momenti più difficili, specie quando si gioca a metà campo.

QUINTETTO IDEALE: Mays, Reati, Alviti, White, Chiumenti.

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