martedì 2 aprile 2019

L'ottimismo è il profumo della vita

Ghiacci senior non si chiama Gianni ma Mario. Non ha le physique du rôle del compianto Tonino Guerra e ha un carattere che ricorda Lucianino Perozzi: vede tutto, nota tutto, scrive tutto e non sorride mai. Però ha un pregio innegabile: è una persona pragmatica. Non si concede voli pindarici e preferisce da dura realtà a prospettive sognanti. Lo ha dimostrato anche ieri quando con disincanto ha pronunciato parole dure, taglienti, che potrebbero far male: "Se non ci saranno i presupposti economici, cederemo il diritto di Serie A e ripartiremo dall'A2". Come dire, meglio abbassare le pretese che morire. D'altronde nel giro di una settimana Trieste conoscerà qualcosa del proprio futuro. Con Scavone ospite del contribuente al bagno penale (che non è una località termale) e lo sponsor-proprietario Alma che oggi garantisce il 60% del budget e che domani potrebbe uscire definitivamente di scena, la scelta è tra l'azzardo di sedersi al tavolo verde bluffando o dimostrarsi seri e concreti e pianificare una differente strategia.

Posto che il cosiddetto scambio di titoli in realtà è un qualcosa di più complesso - teoricamente la FIP non ammette la possibilità, nella pratica occorre spostare di sede due società accettando di ereditare tanto asset (parametri NAS) quanto oneri (le situazioni debitorie sono sempre accompagnate da rischi) - ebbene chi potrebbe essere interessato dalla prospettiva? Osservando l'A2, dopo la conquista matematica della Fortitudo della promozione restano in lizza ad Est due robuste pretendenti ed una contender concreta ma meno attrezzata. E non è escluso che una tra le deluse dei prossimi playoff possa interessarsi della prospettiva adombrata da Ghiacci. Perché sarà impossibile accontentare tutte, tra Treviso, Verona ed Udine. Una salirà, due resteranno al palo.

Chi ha scommesso pesantemente, inutile nasconderlo, sono le due venete che con ingaggi di peso nel mercato di riparazione di gennaio-febbraio hanno colmato alcune lacune e si sono potenziati con giocatori di sostanza e di personalità, senza badare a spese. Questo è il vero ossimoro del momento: svenarsi finanziariamente per arricchire la squadra e tentare il tutto per tutto nella lotteria dei playoff, con il minimo comun denominatore di una esperienza notevole del nuovo faro della squadra. TVB ha puntato su Logan, la Scaligera ha scelto Vujacic: due guardie con trascorsi da play, due tiratori, due uomini da spogliatoio. Più basso, smaliziato e tiratore l'americano di passaporto polacco; più fisico e versatile lo sloveno. C'è già chi pregusta un'eventuale finale tra De' Longhi e Tezenis: come ai bei tempi della Coppa Italia 1994, Raf Addison contro il povero Hi Fly Williams, o della semifinale scudetto 1997, con il predicatore di Indianapolis in biancoverde ad affrontare il suo passato e l'estro di Mike Iuzzolino.

Poi c'è Udine. Camaleontica, contraddittoria, forse anche impaziente. Afflitta da difetti atavici in vari ruoli, con la regia affidata stabilmente al promettente Penna (davvero nessuno si è informato su Spanghero prima di ingaggiarlo come presunto play?) ed una pletora di mangiapalloni nel reparto ali. Eppure è ambiziosa l'Apu che ha cambiato pelle passando da Cavina al Martello Martelossi, prendendo Cavallo Pazzo Amici e scoprendo strada facendo che Ciccio Pellegrino sarà anche morbido in difesa ma sul fronte opposto può far male a chiunque. Una scheggia impazzita. E non è detto che incrociarla ai playoff sia un bene.

Sono queste le reali aspiranti alla promozione. Poi ci sono le altre, dal guazzabuglio forlivese alle coraggiose occidentali Bergamo e Orlandina, fino a Montegranaro. Che sì, è terza ad Est e per un po' è sembrata alternativa credibile allo strapotere Fortitudo. Ma la Poderosa non è così radicata sul territorio e non possiede oggi la solidità per poter davvero effettuare il salto di categoria, né sul campo né con acquisto o scambio di titoli. Poi con un pizzico di ottimismo si può sempre provare a sognare. Salvo riaprire gli occhi all'improvviso e scoprire che la realtà è ben differente.

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