domenica 18 novembre 2018

Un'Au(ro)ra luminosa per Treviso

CAPITOLO 6: PNR COME NON CI FOSSE UN DOMANI

Per battere la resistibile Jesi, lontana parente della bella Aurora che tanto bene fece la passata stagione, è sufficiente una ordinaria ed ordinata De' Longhi. Concetto lapalissiano: minima spesa e massima resa. Non suda eccessivamente Max Menetti che però da buon perfezionista richiama i suoi all'attenzione ogni volta in cui qualche sbavatura emerge nell'esecuzione dei giochi. Però una stagione si costruisce anche con le vittorie semplici, lineari, utili ma non esaltanti in senso assoluto. Sicuramente puntando sull'identità di gruppo. E dunque la miglior notizia per il tecnico reggiano è aver visto un costante aumento di consapevolezza dei suoi uomini, in piena forma o acciaccati, che giocano col coltello tra i denti dall'inizio alla fine, non lasciando scampo ad una Termoforgia imprecisa e disattenta.

Diciamolo: vedere Matteo Imbrò e Davide Alviti recapitare palloni in serie a Matteo Chillo, il quale converte puntualmente gli assist in due punti, fa sorridere qualunque amante del pick'n'roll come soluzione primaria se non principale dei giochi offensivi. Ma allo stesso tempo osservare la volontà di tutti i biancocelesti - e non solo di Lollo Uglietti, ormai titolare del dicastero della Difesa anche se costretto a partire di rincorsa - di sbucciarsi le ginocchia in retroguardia, fa spellare le mani a suon di applausi. Questa è la TVB operaia che si invocava in estate e che in ottobre si era vista soltanto a sprazzi.

Tre vittorie in fila, da Verona a Jesi passando per il sacco di Mantova, certificano la crescita di Treviso. Tre successi colti contro avversarie di levatura modesta o in evidente confusione, ma pur sempre risultati preziosi. Con una Fortitudo ormai involata in netto anticipo verso la vittoria della regular season, la De' Longhi può tranquillamente dedicarsi ad affinare i meccanismi in vista dei playoff. Sempre che la prevedibile (e prevista) flessione di gennaio-febbraio dei felsinei non cambi le carte in tavola. Intanto si può pensare a Montegranaro, battuta a domicilio proprio da Bologna e desiderosa di rapida rivalsa. La gara di domenica al PalaSavelli sarà un banco di prova affidabile per le aspirazioni di crescita della banda Menetti.

PAGELLE TV-JESI:

Tessitori 6,5: gioca poco, appena 15 minuti, il pisano. Ma non per falli. Semplicemente il suo teorico cambio risulta più efficace. Ed alla fine sono tutti contenti. Anche lui, che chiude con 10 punti che non sono poi un bottino disprezzabile.
Burnett 6: al rientro dopo lo stop per fascite plantare, gli manca il ritmo partita ma prova ugualmente a giocare di fioretto. Buone le intenzioni, quando tornerà al meglio della forma potrà incidere ancor di più.
Sarto ng: 5 minuti di garbage time
Alviti 7: visione di gioco eccezionale, i 6 assist confezionati non possono essere taciuti. Bella anche la finta dall'angolo con partenza e schiacciata, a dimostrare che l'ex Imola non è soltanto un tiratore sugli scarichi.
Wayns 6: l'impegno c'è, anche in difesa. La mira da fuori (0/4) no.
Antonutti 6: al rientro anche lui dopo un paio di gare saltate causa frattura composta ad una costola. Gioca anche in avvicinamento, facendosi beffare dal ferro in tre occasioni. In difesa non può tenere Totè, troppo alto e pesante.
Barbante ng: vedi Sarto.
Imbrò 7: nuovamente positivo, l'empedoclino. Prima chirurgico nelle esecuzioni offensive, poi efficace in difesa, infine autore di una rubata a metà campo con schiacciata(!) in contropiede che merita i replay degli highlights.
Chillo 7,5: puntualissimo sugli assist dei compagni, roccioso in difesa su Rinaldi e Lovisotto. Una garanzia insomma.
Uglietti 7: voto esagerato? No. Perché pur senza effetti speciali il piemontese regala un giro di vite alla propria retroguardia. Dimostrazione, +22 di plus/minus.
Lombardi 7,5: il miglior Eric della stagione. Non si lascia condizionare da un errore nei primi minuti, quando spreca un canestro già fatto. La dimostrazione giunge nel prosieguo a suon di rimbalzi offensivi (4), di tap-in e di triple.
Menetti 7: la squadra ormai ha acquisito una fisionomia ed una identità, il gruppo lo segue, i miglioramenti si vedono. Ora mancano le riprove assolute contro avversarie di caratura superiore.

Dillard 6,5: fosse una guardia, meriterebbe un voto più alto. Ma è un play ed è costretto ad agire da boia ed impiccato, risultando quasi sprecato. Al terzo fallo commesso si accende la spia della riserva di tutta Jesi.
Mentonelli ng: 87 secondi invisibili nel finale.
Mascolo 5,5: prova a dar ordine alla manovra, alla fine non combina granché.
Baldasso 5: il suo tiro doveva essere l'ideale apriscatole con cui scardinare la difesa trevigiana. Invece l'ex Trieste viene limitato, segnando poco soprattutto a causa dell'asfissiante difesa di TVB.
Santucci 6: un paio di canestri frutto di coraggiose iniziative.
Rinaldi 5: dispiace, perché nei precedenti contro TVB si era sempre distinto per voglia di lottare e per ottime prestazioni. Stavolta incappa in una serata da mira storta (20%) e grande fatica nella battaglia di muscoli con Chillo.
Jones 5,5: qualche bella percussione e nulla più. Troppo poco.
Totè 6,5: bravo ad approfittare delle situazioni in post basso contro Antonutti o a sfruttare i centimetri contro avversari meno prestanti. In progresso rispetto all'esperienza veronese.
Lovisotto 5: un brutto ritorno nel palasport che avrebbe potuto essere la sua casa.
Cagnazzo 4: alla batosta in campo, con i suoi giocatori vittime continue prima di elementari giochi a due e poi di semplici tiri costruiti con pazienza, unisce l'assenza finale in sala interviste. Una caduta di stile.

QUINTETTO IDEALE: Imbrò, Uglietti, Alviti, Lombardi, Chillo.

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