Stagione conclusa in largo anticipo e con un retrogusto amaro in bocca per il basket. Ma nessuna annata sportiva si può chiudere senza le canoniche pagelle. Quindi, sotto con i voti per le squadre di LBA.
VIRTUS BOLOGNA - Mentre alcuni politici chiedono l'assegnazione dello scudetto quasi a tavolino, bisogna comunque tributare un applauso a coach Djordjevic che almeno fino a quando la palla è stata fatta rimbalzare sul parquet ha convito quasi tutti con un gioco concreto ed a tratti spettacolare, costruito sulla serbian connection Teodosic-Markovic quasi a ribadire l'importanza dei cervelli in campo oltre che in panchina. Una sola, visibile macchia pregiudica un voto alto: l'eliminazione al piatto in Coppa Italia. Le grandi squadre non incappano in simili errori. VOTO: 7,5
DINAMO SASSARI - Pozzecco non smette di stupire. Anche perché tra americani bizzosi e che a volte paiono di contorno c'è sempre più spazio per i ragazzi di casa. Spissu ormai è una star, Stefano Gentile un solidissimo back-up e c'è da chiedersi cosa sarebbe stato questo Banco con Polonara nel reparto ali. Bene, bravi, bis. VOTO: 7,5
OLIMPIA MILANO - Come direbbe Joe Bastianich, una vera dilusione. L'ingaggio del Chacho Rodriguez e l'arrivo in panca di Messina non hanno risolto gli atavici mali di una squadra troppo dipendente dalla presenza di Gudaitis e Nedovic e con la colpa evidente di non avere idee chiare sulla scelta degli stranieri (Mack e White su tutti). Triturata dalla Virtus in diretta nazionale dopo Natale, fuori in Coppa Italia, a rischio playoff di Eurolega prima dello stop: per la primatista solitaria del budget nazionale i risultati sono tutto fuorché in linea con gli investimenti. "Vuoi che muoro?" VOTO: 5
LEONESSA BRESCIA - Vale quasi lo stesso discorso fatto per Sassari, anche se qui gli italiani sono un pelino più stagionati. Ma fare una stagione con la Coppa seguendo la formula 5+5 e riuscire comunque a reggere bene il doppio impegno è da meritati applausi. Specialmente ad Esposito che si è ripulito dalle scorie sarde ed ora è tornato il coach imprevedibile di Caserta e di Pistoia. Bravo lui. VOTO: 7
NEW BASKET BRINDISI - Il lavoro di Vitucci si vede così come la fiducia dei giocatori in un sistema piuttosto semplice e libero che esalta le doti di Banks che non a caso Frank ha voluto a tutti i costi trattenere - era già stato suo fedele scudiero a Varese nell'anno del sorprendente primo posto. Occasione mancata in finale di Coppa Italia. Anche qui però c'è una macchiolina ma è gestionale: alcune agenzie continuano a lamentare pagamenti in ritardo degli assistiti e mancanza delle provvigioni concordate, ed il tutto ben prima della pandemia. VOTO: 7,5
CREMONA - Cambiare un solo giocatore può svoltare la stagione? Sì se l'elemento subentrante è Ethan Happ e se le idee tattiche sono disegnate da Meo Sacchetti. Lo smallball estremo dei lombardi ha già sorpreso l'anno scorso e avrebbe potuto cercare conferme quest'anno se non ci fosse stato lo stop. VOTO: 7
REYER VENEZIA - Primi tre mesi di stagione orribili, col caso Stone deflagrato e con una crisi involutiva di gioco troppo sbilanciato sul tiro da 3. A raddrizzare la situazione, il colpo di reni nel finale del girone d'andata e l'ingresso d'un soffio nelle magnifiche otto. Poi a Pesaro De Raffaele è stato puntuale e cinico nell'approfittare dei suicidi altrui per mantenere la concentrazione dei suoi e prendersi il quarto trofeo in quattro stagioni. Bravo lui ma l'impressione che molte cose cambieranno in futuro permane. VOTO: 7
AQUILA TRENTO - Ci si aspettava qualcosa di più dai bianconeri. Forse per la tradizione recente o per l'ingaggio in extremis di Alessandro Gentile. Indubbiamente qualche scelta è stata sbagliata (un nome a caso: King), nel sistema di Brienza si notano le differenze col predecessore Buscaglia e la Dolomiti Energia è parsa sin troppo dipendente dalle lune di Craft. Che ha già annunciato il ritiro. VOTO: 5,5
FORTITUDO BOLOGNA - Partita in gran tromba, la metà biancoblu di Felsina, incurante anche dell'assenza iniziale di Sims. Poi la spinta si è esaurita, specie quando sono emersi i difetti di Stipcevic e Daniel e l'assenza di un'alternativa credibile ad Aradori. L'impressione è che qualche protagonista sia un po' troppo logoro e che servirà del lavoro per far sbocciare definitivamente Fantinelli. VOTO: 6,5
VARESE - Ondivaga, l'Openjobmetis. Capace di grandi fiammate in trasferta così come di desolanti sconfitte quasi in suicidio (vedi al PalaDozza contro la F). E' pur vero che le risorse sono quelle che sono ma parte del potenziale pare non sfruttato. Chissà perché. VOTO: 6
REGGIANA - L'ultima stagione dell'era Landi avrebbe dovuto rilanciare le ambizioni playoff dopo i precedenti balbettii, anche per attrarre potenziali nuovi padroni del vapore. Invece tra infortuni cronici e difficoltà di ambientamento di qualche elemento, Buscaglia ha dovuto spesso allargare le braccia. Ci si interroga comunque sul futuro: chi prenderà in mano il club? VOTO: 6
CANTU' - Due note liete per Pancotto, la scoperta di Hayes come animale d'area e l'ottimo approccio con la A di Andrea Pecchia. Quest'ultimo dovrà sicuramente migliorare soprattutto nelle letture offensive, a questo livello le cariche a testa bassa di Treviglio sono molto difficili. Ma in Brianza le prospettive non sono affatto negative, anche sul fronte societario dove chi ha rilevato il timone dal latitante russo sta svolgendo un egregio lavoro. VOTO: 6,5
TREVISO - La fortuna sarà pure cieca ma la sfiga ci vede dieci decimi. Si contano sulle dita di una mano le partite disputate dalla Menetti band a ranghi completi in 5 mesi di campionato. E nel mezzo pure una crisi scatenata dai problemi fisici e di concentrazione di Tessitori e dall'inadeguatezza di Cooke. Da dove ripartire? Forse da Almeida, probabilmente da qualche italiano, sicuramente dal coach. Sperando che la sfortuna abbia finito di accanirsi. VOTO: 6
VIRTUS ROMA - Nel 2015 aveva rinunciato alla A autoretrocedendosi per evitare di saltare in aria; quattro anni dopo la Virtus giallorossa è tornata al piano di sopra ma non ha risolto del tutto i suoi problemi, tanto che il futuro è piuttosto fosco. In campo s'è vista tanta confusione dettata dal poco genio e dalla troppa sregolatezza di Dyson. VOTO: 5,5
TRIESTE - Abbandonata da Alma dopo i problemi giudiziari del patron, l'alabarda ha fatto di necessità virtù prendendo giocatori di scarso pedigree e navigando a vista. L'arrivo di Allianz ha restituito serenità all'ambiente e consentito qualche innesto di peso. Per il futuro però andrà ridiscusso il ruolo di alcuni giocatori come Cavaliero, ormai alla frutta per questo livello. VOTO: 6
PISTOIA - Un anno fa una squadra costruita male e condotta peggio aveva meritato l'ultimo posto in solitaria con retrocessione evitata solo per i guai di Torino. Stavolta si è puntato su un coach in rampa di lancio e su un nucleo in buona parte proveniente dall'A2 ma i risultati sono stati ugualmente deludenti. VOTO: 5,5
VUELLE PESARO - Che dire? L'unica nota positiva è rappresentata dai conti in ordine della società. In campo è stato un pianto continuo, anche se con coach Sacco si è vista un po' di combattività con l'acme della vittoria al PalaDozza contro la F. Ok giocare al ribasso e puntare sui giovani ma così si esagera. VOTO: 4

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