E così è giunto il 2014. E come promesso, il blog riparte.
La prima questione del nuovo anno riguarda una domanda che mi è stata posta al PalaCicogna e non solo. Che fine ha fatto il famoso "Overtime", il cosiddetto terzo tempo che la scorsa stagione concludeva le partite al Natatorio con una condivisione tra pubblico, squadra, sponsor e dirigenza? Non sarebbe male trovare una risposta a tale interrogativo.
Azzardiamo qualche ipotesi. "Overtime" si faceva al Tarvisium, vicino al Natatorio, quindi pratico per tutti. Nei pressi del PalaCicogna non pare esserci una struttura simile. O ancora: "Overtime" era qualcosa di amatoriale, in linea con il carattere della squadra, composta da ragazzini più qualche vecchia gloria, mentre ora si punta ad una dimensione meno dilettantistica e più protesa al professionismo. Come motivazioni plausibili potrebbero essere accettate. Quindi, passiamo alle possibili soluzioni.
Partiamo dalla prima ipotesi. E' vero, a Monigo il capannone del Tarvisium dista qualche centinaio di metri dal palasport, mentre a Ponzano bisognerebbe inventarsi un luogo apposito. Parliamo comunque di Ponzano, non esattamente il deserto del Sahara. Insomma, volendo un luogo coperto in cui organizzare una spaghettata si può trovare. Anche la distanza rispetto al centro di Treviso, pur maggiore rispetto alle Piscine, non dovrebbe essere un ostacolo: finita la partita, se esiste un luogo di ritrovo comune tra spettatori e giocatori, il piacere di condividere un pasto piuttosto che un brindisi può riscontrare il medesimo successo a prescindere dalla categoria, Promozione o DNB.
Passiamo alla seconda eventualità. La proiezione verso il professionismo. La piazza ambisce a tornare in alto, è ovvio. Ma la stessa piazza ha accolto con favore il ritorno alle origini. Anzi, uno dei motivi-guida di TVB 2012 era (è?) il recupero del rapporto tra club, squadra e gente comune. E "Overtime" era la perfetta chiusura del cerchio. Funzionava un anno fa, con ragazzini sconosciuti ai più, perché non dovrebbe funzionare oggi, con la formazione composta per otto decimi da giocatori del territorio?
Se il nocciolo della questione riguarda la dimensione economica, non credo sia un ostacolo insormontabile. Quanti tifosi mangerebbero volentieri una pizza o un piatto di pasta dopo la gara potendo chiacchierare con Ivan Gatto o con Nicolò Cazzolato o con Matteo Maestrello, piuttosto che recarsi in altri luoghi, da soli o in piccolo gruppo? Un anno fa il terzo tempo era gratuito, se oggi si facesse chiedendo agli avventori una quota consumazione in linea con il mercato forse si otterrebbe comunque una buona risposta.
Insomma, aridatece "Overtime".
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