domenica 22 dicembre 2024

Buon Natale, carristi!

Dedico questo post del blog, che torna ad animarsi dopo tre mesi (abbiate pazienza, ho una vita e un lavoro anch'io!), a coloro i quali dimostrano una capacità tutta italiana. Ossia saltare al momento giusto sul famoso e metaforico carro dei vincitori. Sempre con le gambe penzoloni però, pronti a scendere al primo scossone per poi riarrampicarsi non appena giungano buone notizie. A tutti voi, cari i miei carristi, buon Natale! Per il regalo, se non volete attendere il 25 dicembre, potete scorrere direttamente sino al video in fondo al post.

Per tutti gli altri, ossia per chi ha le idee chiare e conosce l'argomento pallacanestro, i miei auguri sono invece sinceri e sentiti. Anzi, è probabile che ci si senta al telefono nei prossimi giorni. Se la coerenza non si compra al mercato al pari della licenza di carrista, allora è giusto ricordare che la striscia vincente di TvB chiusasi a Sassari non è stata frutto né del caso, né dell'autogestione che tanto doveva piacere alle vedove di Marcelo Nicola. E se la salvezza di Treviso Basket nella stagione 2022-23 è stata frutto di un allineamento planetario inedito e non più ripetibile (Banks che sfonda ma trova Partenicò che fischia a favore, tecnico a Faggian non convertito da Belinelli che poi sbaglia anche il tiro-vittoria allo scadere), l'attuale posizionamento in classifica LBA della Nutribullet è al contrario la somma del lavoro svolto in mezzo a mille difficoltà. Per chi non lo sapesse, Frank Vitucci non riesce a svolgere degli allenamenti a pieno regime ossia con 10 titolari da inizio ottobre: i guai muscolari delle guardie, Macura che ancora non ha ripreso il pieno ritmo-partita, i problemi iniziali di Paulicap compreso un infortunio, la schiena a pezzi di Mazzola, gli adduttori di Harrison, la tendinite di Olisevicius... più che il bollettino medico di una squadra LBA pare il resoconto dell'infermeria da campo, col povero Frank che è costretto ogni giorno a sfogliare la lista dei chiedenti visita per sapere su chi contare e per cosa. Provate voi ad allenare in queste condizioni, se ci riuscite. Ricordo agli smemorati che la partita è sempre e solo il frutto del lavoro svolto in settimana, per cui ottenere cinque vittorie consecutive (e non solo contro avversarie imbarazzanti come la Scafati che era di Nicola o Napoli prima del ritorno di Pullen e Zubcic) è una autentica impresa.

Certo, mancava solo un'altra affermazione per pareggiare il record societario che resta ancorato alla primavera 2021, quel 6-0 che portò la Menetti Band dalla zona salvezza direttamente al sesto posto e ai playoff. Il segreto di quel risultato? Settimane di lavoro a pieno regime e ranghi completi, mentre altre squadre si sfaldavano per il Covid o gli infortuni. Quindi se quanto ottenuto da Menetti fu a suo modo storico, si può tributare almeno un applauso a Vitucci per quanto fatto in condizioni un pochino più difficili. Con buona pace dei simpaticoni che hanno passato il mese di ottobre a insozzare i social con quel #Vitucciout che era talmente stupido da risultare fastidioso nella sua ridondanza. Anche perché chi digitava l'hashtag lo faceva senza conoscere le motivazioni di alcune sconfitte.

Ora, al netto delle note difficoltà di Alston e di Macura e dell'assenza di Mazzola che è surrogato da un Pellegrino da applausi ma ben diverso dal ferrarese per caratteristiche fisiche e tecniche, voglio ricordare che a tre turni dal giro di boa TvB ha colto 6 vittorie per un totale di 12 punti. Ossia lo stesso risultato prodotto nel medesimo periodo da Menetti negli anni migliori. Quella dozzina di punti rappresenta poi l'esatta metà del bottino necessario in stagione per garantirsi la permanenza nel massimo campionato che resta l'obiettivo societario. Sì, l'exploit del 2021 aveva illuso un po' l'ambiente ma va ricordato che fino al 2026, cioè fino a quando non sarà completata la ristrutturazione societaria compresi gli strascichi di qualche debituccio del passato, Treviso Basket dovrà evitare i voli pindarici. Per cui direi di godersi i bei risultati sinora raccolti, magari ricordandosi che un anno fa si era a quota 8 punti dopo uno 0-9 iniziale. E che nella passata stagione con un girone di ritorno da 8-7 la Nutribullet si è comunque salvata mentre qualcun altro che al giro di boa se la passava meglio è sceso di categoria ed ora dispera di poter risalire. 

Siccome sono una persona di parola, chiudo il post con i miei auguri, rigorosamente personalizzati.

  • Auguro a Frank Vitucci delle Feste tranquille, godendosi il panettone che qualcuno sperava non mangiasse, potendo preparare con calma e (si spera) a ranghi completi quei quattro mesi inaugurali del 2025 che saranno fondamentali
  • Auguro ai presidenti Matteo Contento e Marco Fabbrini di continuare a convogliare lo stesso entusiasmo che ho visto alla Padel Cup. TvB è nata con lo spirito della condivisione e trasmettendo una sana voglia di partecipare a chi era estraneo alla pallacanestro o se ne era allontanato schifato da certi meccanismi antiquati
  • Auguro a Claudio Pea altri cent'anni di vita, senza mai cambiare di una virgola. Anzi, spero che possa deliziarci sempre più con le sue chicche rigorosamente senza peli sulla lingua
  • Auguro a Gianni Petrucci, immarcescibile presidente federale capace di resistere a tutto, di comprendere la necessità di lavorare sul movimento. Magari slegandosi dai satrapi che lo accompagnano da tempo immemore, ascoltando piuttosto le istanze che arrivano dal basso
  • Auguro a Sasha Djordjevic e Goran Bjedov di tornare prestissimo ad allenare. Magari in Italia. Magari la Nazionale italiana. Che ha un gran bisogno di uno staff full time capace di coltivare il talento nello stesso modo in cui il duo ha fatto sbocciare a Bologna Alessandro Pajola
  • Auguro a Claudio Coldebella di dimostrare ancora la valenza della progettualità in quel di Reggio Emilia. Giusto per ricordare a un po' di gente che non servono soltanto i soldi per fare sport ad alto livello: prima di tutto contano le idee e la pianificazione a medio-lungo termine
Infine, i carristi. Cui voglio bene, in fondo. Se non altro perché mi strappano sempre un sorriso. Quindi a tutti voi auguro di accomodarvi sul carro senza scendere e risalire. Per accompagnarvi durante queste festività, invece delle solite canzoncine natalizie, vi regalo il sempre bellissimo Panzerlied che fa capire nelle sue strofe le difficoltà quotidiane di essere un carrista vero e non metaforico. Uno di quelli con la tuta sporca di olio, che soffre il caldo sotto le piastre d'acciaio d'estate e il gelido inverno all'interno di un veicolo da combattimento. Senza aria condizionata, senza comodità, senza social su cui scrivere le proprie spacconate basate spesso su una conoscenza assai superficiale tanto della pallacanestro quanto dei suoi protagonisti diretti.



Buon Natale!


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